6.13.2012

Pola romana

Avventuratevi nella 'Pola romana'
Il Museo archeologico dell'Istria, l'Ente per il turismo di Pola e l'Associazione delle guide turistiche hanno creato un nuovo progetto denominato 'Pola romana' con il desiderio di presentare a tutti gli ospiti che hanno scelto la nostra città per le proprie vacanze, Pola vista come città antica. 'Pola romana' è quindi una visita guidata della città con particolare accento sul periodo dell'Impero romano.



Le guide turistiche, vestite in costumi dell'epoca, vi racconteranno la storia di Pola durante il periodo dell'Impero romano. Si parte davanti all'Arena, dove si fa visita anche agli ambienti sotterranei dell'Anfiteatro per continuare verso il Tempio d'Augusto. Davanti al Tempio, gli affascinanti e simpatici attori del Gruppo teatrale FERR si esibiranno nello spettacolo antico 'Pia', dramma crudele e sanguinoso in tre atti.

Segue una passeggiata lungo il centro città che termina nel Museo Archeologico dell'Istria, precisamente nel suo giardino dove si potrà vedere come si produceva la ceramica dell'epoca, come si creavano i famosi mosaici, le acconciature femminili e i particolari vestiti in età romana. Per finire in bellezza tutti i partecipanti potranno gustare le delizie gastronomiche romane.
 Avventuratevi in questo giro romano trasformandovi per un giorno in un ricco cittadino dell'Impero romano, sarà interessante!

 Per maggiori informazioni: Museo Archeologico dell'Istria, tel. ++52 351 318, e-mail: gaby@ami-pula.hr

5.21.2012

Istra Inspirit

Viaggiate nel tempo
Nove esperienze, un mare di sensazioni, una miriade di sapori, un'Istria

Istra Inspirit è un progetto della Regione Istriana, dell'Ente turistico della Regione Istriana e dell'Agenzia per lo sviluppo turistico dell’Istria, il quale arricchisce l'offerta culturale e turistica della penisola. Il progetto rivive gli eventi storici nei luoghi autentici, mettendo in scena leggende e miti istriani. In pochi giorni i visitatori faranno un viaggio unico nel tempo, da castelli, ville romane, centri storici e musei, fino a poter partecipare alla festa romana, all'esecuzione medievale, al ballo barocco e visitare la miniera nera. I momenti della storia mistica dell'Istria, accanto agli attori e scenografie eccezionali, saranno completati da cene speciali presentando varie epoche storiche, danze e diverse sorprese.

Questa è un'opportunità per le straordinarie avventure magiche, possibili solo in Istria!

Partecipate anche voi alla rinascita degli spiriti del passato istriano!

Medolino, Vižula, sito archeologico
Crispo
Com'era il banchetto con il quale Costantino il Grande sorprese suo figlio e perché la matrigna era cattiva?
Nel 326 Crispo tornò dalla guerra e suo padre, Costantino il Grande, lo nominò suo erede al trono. Fausta, matrigna di Crispo, lo corteggiava, ma fu respinta e si vendicò.
Lo spettacolo ci introduce nel mondo degli intrighi romani, dell’amore, odio e vendetta, con un banchetto fatto secondo le antiche ricette romane...


Parenzo, Museo del territorio parentino
Iustitia
Cosa ha rubato Domenico Furlan e com’è stata fatta giustizia?
Nel 1699, Domenico Furlan, ladro infame, distrusse il tabernacolo della Basilica di Parenzo rubando gli ornamenti in oro e argento. Al processo fu giudicato colpevole di questo delitto senza precedenti, e fu giustiziato. La celebrazione popolare della giustizia fatta si trasforma in un divertimento barocco...


Pola, Museo storico e navale dell'Istria
Miti e leggende dell'Istria
Che cosa mangiava Veli Jože, com'erano le pozioni magiche delle streghe e degli stregoni, e i giochi del vecchio circo?
Un programma interattivo per i bambini, pieno di sketches, laboratori e giochi con miti e leggende dell'Istria. Uno spettacolo del vecchio circo che una volta divertiva le fiere – mercati (straordinari giocolieri, musici, pagliacci, fachiri...), con un'offerta di pozioni magiche delle streghe e di piatti del gigante Veli Jože...


Pisino, Castello di Pisino
Jules Verne: La fuga dal castello
Come il conte di Sandorf scappò dal castello e cosa ne sa Jules Verne
Nel romanzo di Jules Verne, Mathias Sandorf nel 1867 preparava una cospirazione per staccare l’Ungheria dall’Impero austro-ungarico. Fu scoperto e, dopo il processo, rinchiuso nel Castello di Pisino dove aspettava l’esecuzione. Sandorf e due cospiratori scapparono dal Castello scendendo la rupe della Foiba di Pisino fino al suo abisso. Segue una cena popolare per completare questa serata piena di adrenalina e gastronomia dell’epoca...



Sanvincenti, Castello Morosini-Grimani
Maria, la strega
Perché l’erborista Maria finì sul rogo e come i giustizieri lo festeggiarono?
Maria Radolovich, vi introduce nella magnifica fortezza veneziana. Si tratta di un’erborista e guaritrice della storia locale. Nel 1632, i suoi stessi concittadini, che fino a ieri aveva curato dai mali, l´accusarono di aver stretto un patto con il diavolo, la dichiararono strega e condannandola al rogo nel cortile del Castello. Si salvò? Scoprite la verità in un banchetto rinascimentale.


Rovigno, Spacio
Spacio
Che cosa mangiavano i pescatori e i contadini, e di cosa parlavano nelle cantine?
Non molto tempo fa, i pescatori pescavano dalle loro batane, i contadini facevano il vino, e poi si incontravano tutti insieme allo Spacio e cantavano della vita, del mare, della terra, degli amori infelici e dei lieti fini. Commentavano gli eventi quotidiani, e qualche volta, ebbri di buon vino e di pesce, litigavano...


Salvore, faro
Faro dell’amore
Chi rubò il cuore del conte Metternich e perché non vissero a lungo felici e contenti?
Nel 1818 fu costruito il faro che sarebbe stato il nido d’amore del conte Metternich e della sua amante, una ragazza di Salvore. Scoprite il diletto di quest’amore proibito, seduti accanto al fuoco, gustando piatti afrodisiaci, pozioni d’amore, e seguendo la storia dei due amanti...


Albona, Lamparna e la miniera di Arsia
Repubblica delle miniere
C’è il cielo sotto la terra, com’era la vita dei minatori?
Siamo nell’anno 1921, a 150 metri di profondità, sotto 20 milioni di tonnellate di pietra, il sole, il cielo ed il tempo non esistono più, c’è solo il buio... e la RIVOLUZIONE!
Chi vorrà potrà vivere una storia difficile e commovente, intessuta di forza e orgoglio: minatori per un giorno, scoprite il loro mondo...


Pinguente, centro storico
Pinguente all’antica
Come si faceva il pane e qual era la musica preferita della Pinguente di ieri
In un ambiente straordinario si avrà modo di respirare il passato, rivivere e riassaporare i suoni, i sapori, gli odori di ieri, sentire l’antica parlata, la musica del XX secolo. Chi vorrà, potrà fare il pane all’antica, imparare le danze di una volta al suono della fisarmonica, del leron e del violino, giocare a ‘maiele’, o solo attraversare le strade e le piazze, e scoprire le vecchie officine artigiane, sale di degustazione, enoteche, negozietti di souvenir...

4.16.2012

Montona / Motovun


Su una rupe dell’Istria centrale, sopra la valle del Quieto, sorge la città che possiede il sistema murario meglio conservato di tutta la regione. Gli uomini conobbero sin dalla preistoria i vantaggi del vivere su questo altopiano e vi fondarono un insediamento. Non sappiamo quale fosse allora la sua potenza, ma ne possiamo intuire lo sviluppo da un documento dell’anno 804, allegato al rapporto redatto per il Placito del Risano. Alla grande assemblea tenutasi sul fiume Risano, oltre a esporre i loro innumerevoli problemi, i rappresentanti delle città istriane discussero anche delle tasse versate a Bisanzio: ecco, il loro importo è un chiaro indice del prestigio economico di ciascuna città o insediamento. Stando ai dati riportati, Montona era quarta, dopo Pola, Parenzo e Rovigno. A fronte di un tale peso economico, la quantità di testimonianze concrete dall’Alto Medioevo è incredibilmente esigua. Sono stati rinvenuti soltanto alcuni frammenti di arredi sacri in pietra, uno dei quali è stato murato in uno dei caffè-bar di Montona che vale la pena di andare a cercare!

Fino al XII secolo la città è parte integrante del Patriarcato d’Aquileia, il feudo viene quindi rilevato dai Conti di Gorizia. Analizzando le prime mura e le costruzioni (il palazzo comunale, l’antica loggia, la chiesa col campanile) si può supporre che nel XIII secolo Montona funzioni come centro artigianale e commerciale con una cittadella fortificata. Il palazzo municipale, un edificio romanico dei secoli XII-XIII, è talmente ben conservato che sono ancora visibili le impronte delle vecchie finestre murate. Collocato all’ingresso del centro città, ospita tuttora la sede del Comune di Montona.
Nel 1278 Venezia assume pieno potere. Agli esordi del XIV sec. la città si espande rapidamente con la formazione di un sobborgo (chiamato Borgo) che viene protetto da nuove mura. Migliora anche la qualità della vita, basti pensare che già nel 1331 la città è servita da un suo medico e da una farmacia.


Nel XV secolo Montona diventa fortezza di confine fra due grosse potenze: la Repubblica di Venezia e il Principato di Pisino. Questa nuova funzione, insieme alla posizione strategica sul corso navigabile del fiume Quieto che ha favorito una fervida attività commerciale, ne consolidano lo status, facendone una delle più importanti città istriane. Il sistema delle fortificazioni si amplia e si ha un’intensiva fabbricazione di chiese ed edifici abitativi. La città si espande anche lungo il versante orientale dando origine alla periferia Gradiziol. Nel XV secolo si costruisce la chiesa di S. Antonio da Padova; poco più tardi, nel 1521, viene terminata la costruzione della chiesa della Madonna delle Porte con il relativo campanile, il cui altare principale è opera della rinomata bottega artigiana di Paolo Campsa, uno degli intagliatori di legno più richiesti dell’Istria. Nel 1584 i francescani avviano la costruzione della chiesa della Madonna dei Servi che, come rivela l’intitolazione, verrà portata a compimento dai serviti.

Anche la cittadella centrale muta d’aspetto. L’antica chiesa viene rimpiazzata, fra il 1580 e il 1614, da una nuova a tre navate con caratteristiche tardo-rinascimentali (chiesa di S. Stefano). A separare la chiesa dal palazzo comunale vi è un’ampia piazza con dei puteali: attraversandola, cammineremo sopra la grande cisterna che riforniva d’acqua potabile l’intera città.
Il nuovo status e la posizione estremamente strategica inducono a un costante ampliamento e rafforzamento delle mura urbane; il risultato finale è un sistema di fortificazioni stratificato.
L’anello centrale – con l’imponente porta a ovest e i torrioni nelle zone più esposte – è attrezzato per una passeggiata panoramica. Il secondo anello, cui si accedeva attraverso un passaggio monumentale a ridosso del palazzo comunale (oggi vi si trova un piccolo lapidario), comprende parte di Borgo, Barbacan e Gradizol. Lungo questo secondo anello di mura, se n’è aggiunto un terzo che comprendeva la parte rimanente di Borgo. Con questa disposizione di passaggi attraverso il primo e il secondo anello di mura, si è formata una piccola piazza allungata in fondo alla quale nel XVII secolo fu eretta una nuova loggia urbana.

Se sostiamo un istante in questa piazza-belvedere e osserviamo l’ambiente circostante, alla nostra destra, sulle sponde del fiume Quieto, noteremo la fitta Foresta di Montona. Il legno che vi proveniva era pregiato e molto apprezzato a Venezia; soprattutto il legno di farnia era impiegato negli arsenali per realizzare gli scafi delle navi veneziane.

Verso la fine del XVIII secolo, dopo il crollo della Serenissima, le condizioni di vita mutarono radicalmente e si formò la periferia detta Rialto. Montona andò incontro a un lento declino.
La città è stata un’importante stazione sul tracciato della Parenzana.
La rivitalizzazione di Montona ha avuto luogo in tempi recentissimi, che l’hanno vista trasformarsi nella principale meta turistica dell’Istria. Ospita numerose manifestazioni internazionali, la più nota delle quali è il Festival cinematografico Motovun Film Festival.

Assolutamente da non perdere:

Percorrete fino a Pinguente la strada che fiancheggia il fiume Quieto, quindi tornate indietro verso Montona. È un modo per immedesimarvi nei battellieri che per secoli navigarono il fiume Quieto osservando Montona.

Curiosità:

Chi è il personaggio cui è dedicata la piazza centrale di Montona? Andrea Antico da Montona (1480 –  1538 ca.) fu compositore, redattore ed editore di partiture musicali. Fu anche il primo che si occupò di editoria musicale a Roma. Pare che sia stato il miglior professionista del suo tempo.(revitas.org)

4.15.2012

Portole / Istria

Portole

Per Portole – altra pittoresca cittadina che si aggiunge alla moltitudine di località nate come fortezze in cima a un colle – è difficile fornire una presentazione che le renda giustizia. Se nel suo periodo d’oro è stata immensamente interessante, oggi è ingiustamente trascurata. Gli itinerari turistici, sempre in cerca di nuove attrazioni, in genere la tralasciano, sebbene per sviluppo non si differenzi da altre città di questo genere.
Visti i reperti di ceramica rinvenuti in vari siti preistorici, si può dedurre che anche qui si sia formato un insediamento sulla cima pianeggiante del colle a nord della valle del Quieto. L’insediamento vive anche durante l’epoca antica; nella tarda antichità, a cavallo col Medioevo, si suppone che la popolazione si sia radunata nel fortilizio sul colle, più facile da difendere. Durante tutto il Medioevo il villaggio si sviluppò a poco a poco.
È del 1102 la prima citazione scritta, dove la cittadella, all’epoca formalmente amministrata dal patriarca d’Aquileia, compare col nome di Castrum Portulense. Il fondo edilizio di questo periodo si riduce ai soli resti delle mura difensive e ad alcune sezioni della vecchia chiesa di S. Giorgio (sono visibili nella parte inferiore dell’attuale parete settentrionale).



I Veneziani occuparono Portole nel 1421 integrandola nella rete difensiva dei loro possedimenti istriani. La torre della porta cittadina è senz’altro il segno più tangibile del rafforzamento e dell’ampliamento delle mura, tuttavia desta una certa impressione anche la torre quadrata ai piedi dell’edificio parrocchiale, successivamente trasformato in spazio abitativo. Entro i bastioni, poco distante dall’ingresso in città, in epoca veneziana fu eretta una loggia; si provvide alla costruzione di un fondaco nella piazza centrale e, al posto della vecchia chiesa, s’iniziò a edificarne una nuova a tre navate, con volte stellate a crociera e un profondo presbiterio poligonale, i cui elementi verranno poi decorati da scultori carniolini. È curioso che i rilievi non si limitino alle sole illustrazioni dei santi: vi si riconoscono anche figure profane (il cavaliere, l’uomo delle foreste, il moro). La chiesa fu consacrata nel 1526, ai tempi in cui nelle altre città già si costruivano edifici in stile rinascimentale; è quindi insolito che a Portole si perseveri nell’applicazione dei canoni gotici altrove superati. Una decina d’anni dopo, venne allestita un’ulteriore chiesa intitolata a S. Rocco e affrescata da Antonio di Cassierga (Antonio da Padova). Nei secoli a venire essa sarebbe diventata il mausoleo delle ricche famiglie portolane.

Nel 1471, accanto alla chiesa, è stato eretto il palazzo comunale; nello stesso anno il maestro Clerigino III di Capodistria, affiancato da altri tre pittori, conclude la sua opera pittorica nella chiesa di S. Maria fuori città. Fa strano incontrare il nome di un mastro pittore seguito dal numero romano, infatti questa nomenclatura si utilizza per indicare la successione dinastica nelle famiglie nobili. Il fatto è che all’epoca in zona operavano addirittura tre maestri omonimi, legati da parentela e provenienti da Capodistria.

Portole si espanderà con la costruzione di nuovi palazzi cittadini e con la fortificazione dei sobborghi. Particolarmente suggestiva è l’erezione di un ulteriore sistema difensivo: per capirne l’imponenza, basta levare lo sguardo al bastione posto all’ingresso nella località.

Dopo un periodo di stanca, Portole sperimenta un nuovo slancio dell’edilizia pubblica solo nel XVIII sec.: si rinnova la facciata della chiesa parrocchiale, si concludono i lavori sul campanile e le modifiche alla porta cittadina; in prossimità delle mura difensive si erige il monumentale palazzo Milossa. Nel 1765, in sostituzione della vecchia loggia se ne edifica una nuova secondo i canoni dell’arte barocca, tutt’oggi considerata la più bella dell’Istria.

Verso la fine del XIX secolo, nei dintorni sorgono alcune ville, tipico esempio del gusto classicistico, come casa Timeus (nei pressi della scuola) o casa Corazza (a Levade). Negli ultimi tempi sembra si stia risvegliando il desiderio di vivere a Portole: di recente sono stati ristrutturati, con più o meno successo, alcuni edifici storici.

Consigliamo di visitare:

La località Ceppi e la vicina chiesa gotica a tre navate (Madonna della Neve); la località Stridone.

Curiosità:

Il grande leone marciano in altorilievo, oggi esposto nella loggia barocca prospiciente la porta della città, era una decorazione del palazzo comunale demolito verso la metà del XX secolo. L’insolito muso antropomorfo indica che è stato scolpito dai maestri giunti qui dalla Carniola. In fatto di demolizioni, all’incirca un secolo prima (seconda metà XIX sec.) furono abbattute due chiesette affacciate sulla piazza: la Madonna del Carmelo (Madonna Piccola) e S. Maria Maddalena; ciò significa che un tempo, nella piazzetta centrale di Portole, trovavano spazio addirittura tre edifici sacri.(revitas.org)

1.18.2012

Gli appartamenti, la migliore forma d'alloggio per la famiglia

Gli appartamenti sono forse la migliore forma d'alloggio per la famiglia che viene fare vacanze in Istria, e vuole trattenere un po di atmosfera comune. L'Istria si puo vantare di un offerta ricca di appartamenti in alloggi privati, campeggi o in villaggi turistici, quindi siamo sicuri che troverete qualcosa per se' nella nostra prestigiosa offerta di appartmenti.  
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