2.22.2005

La gastronomia dell'Istria

La gastronomia dell'Istria
Nell'abbondanza anche la fantasia non manca, come in gastronomia così anche in tutti gli altri ambiti. Se menzioniamo la gastronomia tradizionale, parliamo della gastronomia di masse più ampie, di solito gente piccola, che da secoli non poteva proprio vantarsi "dell'abbondanza".

La gastronomia tradizionale
Già con il nostro viaggio attraverso la storia dell'Istria abbiamo menzionato che essa era meta di varie conquiste e sottomissioni che colpivano, per la maggioranza, gruppi più ampi di persone. In modo da soddisfare, da una parte le neccessità essistenziali, dall'altra anche quelle del palato, la fantasia del popolo istriano, spesso soggiogato e colpito dalla povertà, doveva essere alquanto ricca e creativa.
Le diligenti casalinghe servivano sulle tavole cibo preparato dai frutti della stagione, alcuni coltivati, altri trovati in natura, oppure combinando gli ingredienti fondamentali che si potevano trovare in ogni focolare domestico istriano, aggiungendoci le numerose piante aromatiche raccolte nella natura o nel giardino.
La domenica era, come qualsiasi altra festività o banchetto, da sempre accompagnata dal prosciutto e formaggio istriano come antipasto. Dopo aver mangiato il brodo di "gallina", seguivano i cappucci garbi, gli immancabili fusi, gnocchi e ravioli. Per dessert, la diligente casalinga serviva le frittelle, crostoli o "cukerancici".La vita di ogni giorno offriva pasti fatti con ricette "modeste". Nel caso sia rimasto qualche cappuccio garbo del giorno prima, il giorno seguente si usava per fare la jota (il minestrone di fagioli e cappucci garbi). C'era una varietà di minestre (minestroni) istriani – quella di ceci, d'orzo, di granoturco novello, di finocchio... le quali erano adatte soprattutto per le gironate fredde d'inverno. La polenta, i "pljukanci" (gnocchi affusolati) e gnocchi sono i piatti con cui i nostri vecchi da sempre si sono nutriti.
Image Hosted by ImgZone.biz
Quando vi capiterà di visitare l'Istria e se al tempo stesso siete dei veri amanti della cucina, seguite l'oste ed assaporate i cibi tradizionali. Se vi capita di venire in Istria in primavera, assaggiate gli asparagi, molto sane e possono essere preparate in una varietà di modi. Durante l'estate mangiate i piatti leggieri e assaggiate le specilità di mare - pesce, gamberi, molluschi...
L'autunno dona tranquillità. In Istria è la stagione del fungo endemico ed afrodisiaco, il tartufo. Quando arriva invece l'inverno e la stagione della macellazione di maiale, la cosa migliore è scaldarsi vicino al focolare mangiando dell'ombolo istriano e salsiccie e bevendo la supa istriana!? Un gusto particolare al cibo viene dato dall'immancabile condimento, l'olio d'oliva, conosciuto per la sua qualità pregiate sin dall'epoca dei Romani.
E il vino...basta dire che la penisola istriana è a forma di un grappolo d'uva...Malvasia, Terano...Salute! Se invece avete esagerato nel mangiare, vi aiuterà sicuramente un bicchiere di biska, la speciale grappa istriana con le foglie di vischio, oppure la "komovica" (acquavite di vinacce)....